curiosità stroriche padovane  1°

DELITTl  MEDIOEVALI

Se i membri della famiglia da Carrara furono principi benefici quando salirono alla Signoria di Padova, non tutti furono stinchi di santi prima di ottenere il potere, e molti di essi conquistarono la Signoria con atroci delitti. Ubertino da Carrara prima di esser signore, come tutti i nobili del suo tempo passo la gioventù sempre in armi, e commise orribili azioni. Egli aveva ucciso il potente feudatario Guglielmo Dente, ed il fratello dell'ucciso accese una feroce lotta contro tutti :i Carraresi, lotta che coinvolse la cittadinanza intera. II Comune capitanato dal Podestà, per ristabilire la calma, mandò in esilio Ubertino, ma costui continuo la lotta contro i suoi avversari finché ottenne vittoria.

Rientrato a Padova, seguito da un forte gruppo dei suoi seguaci, volle vendicarsi contro il Comune che lo aveva esiliato. Assalito il palazzo Comunale uccise barbaramente il Podestà, il vice-Podestà, i Giudici, i Cancellieri e tutti gli impiegati che si trovavano cola. Nel marzo 1338 egli divenne signore di Padova, succedendo a. Marsiglio da Carrara, ed allora diventò più umano, giovò alla città muovendo guerra e sconfiggendo Cane della Scala che voleva impadronirsene. Fondo chiese e pubblici edifici, protesse le industrie specialmente quella allora nuovissima della carta, aiutando due fabbriche di quel prezioso prodotto, una in via Pontecorvo ed una a Battaglia.

Ubertino ricupero Monselice e conquisto Bassano, comincio a costruire la grande Reggia Carrarese ove ora e la Piazza Capitaniato. Incoraggio le fabbriche dei panni di lana e diede grande incremento alla nostra Università, chiamando ad insegnarvi i più illustri maestri d'Italia.

Del delinquente che fu in gioventù scomparve ogni traccia, ma gli rimase il vizio della libidine che lo trasse a morte ancora in giovane età il 29 marzo 1345. Venne sepolto nella chiesa di S. Agostino e la sua tomba venne trasportata in quella degli Eremitani nel 1822 quando il governo austriaco fece barbaramente demolire quella di S. Agostino per ingrandire la caserma di cavalleria.

   

 

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Ignazio Sommer (Merzio)